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Insert Coins – più semplice a farsi che a dirsi

3 Feb

E’ semplice rendere interoperabile un OPAC, alle volte basta un solo tag: <span>

<!-- Per comodità di lettura vado a capo, ma voi scrivete tutto su un'unica riga -->
<span title="ctx_ver=Z39.88-2004&amp;
ctx_enc=info%3Aofi%2Fenc%3AUTF-8&amp;
rfr_id=info%3Asid%2Fwww.comperio.it%2Fclavisng%3Acoins&amp;
rft_val_fmt=info%3Aofi%2Ffmt%3Akev%3Amtx%3Abook&amp;
rft.title=A++history+of+modern+Germany++1800+to+the+present+&amp;
rft.au=+Martin+Kitchen&amp;
rft.place=Chichester&amp;
rft.pub=Wiley-Blackwell&amp;
rft.date=2012&amp;
rft.isbn=&amp;
rft.edition=2.+ed.">
</span>

Quello che vedete qui sopra è una possibile implementazione dell’OpenURL COinS che prevede appunto di concatenare all’interno dell’attributo title del tag html <span> le informazioni bibliografiche di un libro.

Siccome si tratta di un tag generico che di per sè non rappresenta nulla, è molto comodo poterlo usare in questo modo. Magari ogni giorno navigate su OPAC o altri siti che contengono informazioni bibliografiche, e disseminati nel codice ci sono questi tag.

COinS in azione su DNG3

Per vedere in azione i possibili usi della cosa, potreste installare alcune estensioni in grado di interpretarli ed usarli a dovere. Ad esempio ecco cosa succede se attivate Zotero oppure il plugin OpenURL Referrer di OCLC.

COinS with plugin

WOW!!! Posso salvare la risorsa nella mia bibliografia con un clic oppure lanciare al volo una ricerca su WorldCat!!!

Ora, siccome DNG3 sarà usato prevalentemente dalle biblioteche di pubblica lettura, non so quanto potrà essere utile questa cosa…..insomma, salvare in Zotero “Geronimo Stilton” è divertente la prima volta….poi basta…

Ad ogni modo volevo segnalare (siccome su AIB-CUR si parlava di Zotero) quanto è semplice e poco invasivo implementare una cosa che magari noi non usiamo, ma altri potrebbero trovare molto utile. Come dicevo qualche mese fa, chiedete al vostro rivenditore di fiducia di implementarla 😛

 

save your reference will save your time

24 Set

Thing 14: Zotero / Mendeley / citeulike

(vai alla versione in italiano)

Back from the summer, back to work. Well…indeed I’ve worked all the time…by the way, sorry for the late late late late post.
Cpd23 is near the end and my reflection are still on 22 august….

Talk about Zotero, Mendeley and citeulike is all about bibliographic reference. I must admit that my experience with this topic is very low. During my studies I encounter these kind of tools, but never start to use them seriously (sometimes Zotero, but Mendeley application for Linux was not so good). Also, after my degree, I’ve faced two obstacles:
1. no need to manage bibliographic reference, ‘cause no one ask me to produce scholarly articles etc etc
2. I felt in the “too-work-no-time-for-organization” sindrome

After a year or so, finally I’ll have to produce scholarly articles and the second point will become “all-my-work-is-a-matter-of-organization”….so I hope to improve my use of those tools, at least to suggest them to people that really need.

I think the better tool for manage bibliographic reference is Mendeley, because rather than Zotero or citeulike has a client not tied to a browser. So, if you have a bunch of documents that you need to reorganize, you should use Mendeley (my case…).
I never used citeulike, but Zotero has always been tied to my browser. It’s funny because I use it to review websites rather than to save references.
Like other firefox addons (for example DublinCore viewer), it show me if the site take care about metadata.

Now that I’m actively developing a (so-called) next generation catalog I must take care about how to tell to Zotero (and others) “hey, this content it’s for you”. My decision was to implement COinS (ContextObject in SPAN) to embed citation metadata in HTML. It’s a simple but effective technique. Ask your vendor to implement it 😛

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letture stimolanti e parenti di investigatori famosi

4 Apr

Un libro altamente consigliato ai lettori di questo blog è Library Mashups: Exploring New Ways to Deliver Library Data.

Library mashups

E’ in inglese ma potete trovare alcuni interessanti riferimenti in italiano sul blog di Bonaria Biancu, The geek librarian, che ha scritto il secondo capitolo.

L’aspetto più interessante del libro è che si rivolge soprattutto ai bibliotecari, introducendoli ad un linguaggio un po’ più “informatico” e alle potenzialità degli strumenti che hanno già a disposizione. In questo senso ci sono sia “buone pratiche” utilizzando software open source, che spunti interessanti per combinare diversi dati in modo nuovo ed efficace.

Sono stato molto stimolato dal capitolo sui microformati (magari qualcuno che mi segue su twitter avrà notato un po’ di entusiasmo per banali implementazioni di COinS). Più in generale credo sia entusiasmante vedere quanto si può fare anche in condizioni non ottimali, semplicemente lavorando su feed rss o applicando un minimo di conoscenze di html e css (suggerimento: dopo esservi letti qualche minimo tutorial sul tema, installatevi Firebug e iniziate a “fare le pulci” ai siti che vi piacciono per vedere, almeno in parte, cosa c’è dietro…)

Il tutto mi ha ricordato del Mycroft Project, ovvero di quanto semplice sia implementare la ricerca in un qualsiasi sito nella finestrella di ricerche rapide integrata in Firefox (ma in verità grazie a OpenSearch la cosa funziona anche su altri browser). Personalmente ne faccio ampio uso e, se così fosse anche per voi, magari vi viene voglia di creare un plugin per il vostro OPAC. Ad esempio come è stato fatto dal buon Bilal per SBN.

Ma lo sapevate che Mycroft era il nome del fratello di Sherlock Holmes? 🙂