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percepisco una vibrazione nella forza

1 Mar

L’altra percezione, pubblicata online esattamente un mese fa, è l’annuale report di Marshall Breeding sulle tendenze nel campo dei sistemi integrati per biblioteche (ILS).

Breeding, oltre a scrivere su Library Journal, raccoglie e mantiene sul suo sito Library Technology Guides un discreto database di prodotti e rivenditori di software per biblioteche. Le informazioni contenute sono principalmente prodotte dalle biblioteche, che possono segnalare il prodotto che utilizzano. Inoltre, ogni anno, Breeding mette online un questionario dove raccoglie dati sulla soddisfazione dei prodotti, delle compagni ed eventuali cambi di prodotto.

Al di là delle possibili critiche legate a queste “perceptions” (v. Dan Scott nel 2009 o Ed Corrado nel 2010), vorrei fare un paio di osservazioni:

1. è possibile avere un modello di business basato su software open source (vedi ByWater Solutions, Equinox, MediaFlex, ecc ecc). Lo so, suona come la scoperta dell’acqua calda. Ogni tanto però mi chiedo, come utente finale, cosa impedisca ad una azienda di rilasciare il suo codice sorgente.
Siccome l’ho sentita, vi riporto una possibile risposta: “tanto poi i bibliotecari cosa se ne fanno?”
Ok, secondo me è una risposta stupida, ma fa riflettere su una cosa: nessuno di noi andrà mai a leggersi il codice scritto da qualcun’altro senza un valido motivo.
E allora, se invece di tutto il codice, che va bene non mi leggo, chiedessimo semplicemente una API documentata?
Vabbè, mica l’ho detto io, mi pare sia stato scritto su Computers in libraries da Ellen Bahr.
Nel 2007.

2. tempo fa, non ricordo dove, leggevo che si pensava di ristrutturare il sito dell’AIB per utilizzare un CMS. Sarebbe bello riuscire a infilarci dentro anche una cosa simile a quella fatta su LTG, basata sulla possibilità degli utenti di segnalare il software utilizzato, non dovrebbe essere complicato e forse renderebbe più semplice mantenere le informazioni aggiornate.
p.s. hey, qui manca Clavis 😛

e-books, lettori di e-books e lettori di lettori di e-books

1 Feb

Da diverse settimane mi sono fatto coinvolgere, assieme ai miei colleghi, nell’acquisto di un Kindle: “Miglior rapporto qualità prezzo per un e-book reader” dice Ciro.

Devo essere sincero, non era proprio quello di cui sentivo il bisogno, ma il prezzo abbordabile e la voglia di sperimentare mi hanno spinto all’acquisto. Non posso dilungarmi sui pregi e difetti, perchè lo sto usando ancora molto poco. La pila di libri da smaltire è tanta. Inoltre mi ha un po’ rallentato qualche perplessità sulla qualità degli ebook in circolazione (per non parlare della quantità). Al di là di questo, si attesta fin da subito uno strumento molto comodo per la lettura di articoli prodotti direttamente su web.

Eccomi quindi approdato a instapaper, un comodo tool per archiviare come “da leggere” qualsiasi contenuto online e sincronizzarlo col proprio Kindle. Ora ricevo settimanalmente (sull’account @kindle) un resoconto delle cose che ho trovato in giro e che voglio leggere.
Altra cosa simpatica di instapaper è la possibilità di connetterlo a Pinboard, uno strumento di bookmarking online il cui slogan mi ha subito colpito positivamente: “Social bookmarking for introverts” o anche “anti-social bookmarking”.
Da almeno tre anni sono un dubbioso utente di del.icio.us, quindi trovare una pagina di pinboard che spiega, in maniera onesta, il perchè di un eventuale passaggio, mi ha praticamente subito convinto (sì, poi l’ho anche letta).

Con tutto questo cosa voglio dire? Beh, da un lato volevo solo esternare la mia piccola sindrome da sincronizzazione tra diversi supporti (pc, kindle, ecc.) di bookmarks, todo-lists e files di vario genere. Sindrome che in verità mi lascia sempre insoddisfatto. E di cui forse parlerò ancora in futuro.
Dall’altro, volevo segnalare due interessanti iniziative per quanto riguarda il mondo delle biblioteche e gli e-books:
e-book e biblioteche, un google group di discussione tra bibliotecari e non.
Gruppo di lavoro sugli e-reader in biblioteca, un gruppo di lavoro formato da MediaLibraryOnLine, Università di Bologna, Libreria Ledi International Bookseller, Simplicissimus Book Farm. L’obiettivo è produrre un benchmark degli e-reader per permettere di orientarsi nella scelta del prodotto da usare in biblioteca

Ora, mi chiedo (vi giuro, senza voler fare troppa filosofia in merito): qualcuno mi definisce cosa si intende con e-book? Perchè Wikipedia è vaga in merito….Per come la vedo io, attualmente si tratta di un qualsiasi documento nato appositamente per essere letto tramite e-book reader (con buona pace di .pdf, .doc, .txt e immagini).

Altra domanda: in che modo avverrà l’integrazione tra questi documenti e l’attività della biblioteca? Si cercherà di farli rientrare nel gestionale (aka ILS) utilizzando i classici sistemi per la circolazione? Oppure sarà più opportuno trattarli come materiale della nostra digital library in quanto materiale puramente digitale?

Insomma, hip hip hurrà per gli e-books, ma una volta scelti modelli, districate licenze, acquistati libri, poi come funziona?